Il FMI ha un piano per depredare la ricchezza mondiale




Un documento controverso pubblicato questo mese da parte del Fondo Monetario Internazionale delinea piani volti a far si che questi governi gravati da enormi-spese, con debiti fuori controllo possano saccheggiare i propri cittadini utilizzando un mix di tasse molto più alte e la confisca dei loro risparmi.

L’obiettivo: Sostenere un Grande Governo (mondiale).
Siccome le persone e le loro attività sono generalmente mobili, il documento FMI radicale, soprannominato “Tempo di Tassare“, propone anche misure coercitive per impedire una loro presunta fuga prima di essere prosciugati dei loro beni.

Naturalmente, i problemi reali – il debito basato su moneta creata dal nulla , i salvataggi bancari privi di regole, e di un sistema monetario fattosi cartello – vengono praticamente ignorati.
Puntano l’attenzione a livelli assurdi su paesi cui è alto l’aumento del debito pubblico, ove aumentano le disparità del reddito, il documento FMI suggerisce che ci sono poche opzioni rimanenti da per i politici disperati da esplorare. Due che sono menzionati includono “ripudiare il debito pubblico” – in altre parole, inadempiente sui titoli di Stato – o la strada di “gonfiare” ancor più con le Banche Centrali di proprietà privata che creino somme ancora più gigantesche della moneta dal nulla che gravi sul pubblico.
Entrambe queste trame, ovviamente, rappresentano un massiccio trasferimento di ricchezza.

Tuttavia, anche se si nasconde dietro la voce passiva, la preferenza FMI per affrontare i problemi del debito sembra essere semplicemente la confisca della ricchezza in modo diretto. 

Il documento del FMI continua:
“Il forte deterioramento delle finanze pubbliche in molti paesi ha riacceso l’interesse di un prelievo di capitale, una tassa una tantum sulla ricchezza privata, come misura eccezionale per ripristinare la sostenibilità del debito“, sostiene l’FMI. “L’appello è che a una simile tassa, si crei la convinzione che non sarà mai più ripetuta, per non distorce il comportamento e vederla come azione equa.“

La riduzione del rapporto debito pubblico ai “livelli pre-crisi” visti alla fine del 2007 – prima che il multi-miliardi di dollari di salvataggi delle banche e il dilagare della stampa di moneta senza regole presso le banche centrali –richiederanno aliquote fiscali “consistenti”. (Italia pre-crisi 2007 il deb/pil era al 104%, oggi è al 130%), (la tassazione diretta con Letta è arrivata al 44,3%).
Citando un campione di 15 paesi della euro zona, il rapporto sostiene che tutte le famiglie con ricchezza netta positiva, quella al disopra dei debiti, – di chiunque con più beni, in sostanza –dovrebbe essere tassato con un prelievo del 10 per cento. 
Siccome molte persone hanno vissuto in modo responsabile e hanno risparmiato cercheranno di evitare il saccheggio dei loro beni, le misure drastiche devono essere fatte e considerate in modo da fermarli.

Il documento del FMI dice ancora:

“C’è una sorprendentemente grande quantità di esperienza a cui attingere, come tali prelievi sono stati ampiamente adottati in Europa dopo la 1° guerra Mondiale ed in Germania e Giappone dopo la seconda guerra mondiale “, osserva il rapporto del FMI. “Questa esperienza suggerisce che c’è stata una perdita di credibilità per il mancato raggiungimento della riduzione del debito, in gran parte dovuto al ritardo nella introduzione della tassa ha dato tempo a un vasto piano di fuga di capitali, che a sua volta, ha spinto fortemente verso l’inflazione [sic].”

Proporre la confisca in un solo colpo a titolo definitivo della ricchezza della classe media, gli analisti del FMI riconoscono che il prelievo ai soli “ricchi” non sarà sufficiente a ripristinare il debito pubblico a livelli “sostenibili”.

Ancora, nell’ambito dei regimi indicati nel rapporto del FMI, che è stato prontamente festeggiato dai governanti politici della grande coalizione del governo-unico. la non-organizzazione e appoggio dei “ricchi” non ammanicati ai politicanti si troveranno agli assalti più feroci sui loro beni.

Nel sottolineare poi che sia le persone che i loro beni si possono spostare facilmente, il documento suggerisce che possa essere il caso di confiscare volumi diversi di ricchezza con metodi diversi a seconda di quanto potrebbe essere facile per le persone il proteggere i propri risparmi da questa rapina legalizzata. È un dato di fatto che nel documento si legga: “Analogamente, un progresso sostanziale richiede una migliorata collaborazione internazionale per rendere difficile a quelli molto benestanti di evadere la tassazione spostando altrove i propri soldi”.

Continua il documento del FMI:

“Una tassa sui ricchi variabile fra il 60 ed il 70% potrebbe essere il massimo applicabile da quei governi in condizioni disperate“. Cui fa seguito: “Un approccio volto a massimizzare le entrate tassando i ricchi dovrebbe effettivamente ridurre a zero il loro benessere“. Un concetto indicato come discutibile al quale si aggiunge: “Se si grava di meno su chi ha entrate maggiori, si dovrà aumentare il massimo della tassazione sulla produzione“.
Le aziende private che cercassero di ridurre il peso ormai insostenibile delle proprie tasse usando dei piani di tassazione – così indicati nel documento FMI – sono anch’esse nel mirino del FMI con il progetto di confisca della quota di guadagno maggiore ottenuto grazie a tali piani. Per esempio, in una sezione intitolata : Trucchi nelle Transazioni, il documento dichiara abusivi quegli atti che includono la fornitura di servizi direttamente da giurisdizioni a bassa tassazione.

Sostanzialmente il FMI ed altre istituzioni internazionali finanziate coi soldi dei contribuenti si augurano di veder realizzato un più rigido regime impositivo mondiale che garantisca loro il massimo di prelievo possibile del benessere anche grazie alla tassazione delle società. 
Nel documento inoltre si afferma: “L’occasione per rivedere la struttura internazionale delle tassazioni si presenta una volta in un secolo. Non dobbiamo abbassare la guardia davanti a questioni fondamentali“.

Le devastanti conseguenze del dissipare nei programmi governativi dei volumi sempre maggiori di capitale produttivo sono, ovviamente, del tutto ignorate. A fronte di ciò, l’assunto non detto che sottostà a queste idee radicali è che le aziende esistono per produrre utili che possano essere spesi dai governi e non a vantaggio degli azionisti o dei consumatori, come invece si riteneva dovesse essere.

Se si va oltre il burocratese, oltre gli ammonimenti del FMI, oltre i suoi tentativi di nascondersi dietro alla voce passività ed oltre il maldestro tentativo di rendere digeribile per il pubblico quella che è una rapina solo perché non tutti saranno immediatamente derubati, beh, se si va oltre, il messaggio risulta ben chiaro:
quello che il FMI sta dicendo realmente è che la massiccia confisca di ricchezze che esso propone deve essere concretizzata rapidamente e silenziosamente, prima che la gente abbia la possibilità di sfuggirle. 

Fra le altre procedure discusse nel documento troviamo l’armonizzazione delle tasse fra le diverse giurisdizioni.

Un obiettivo di lungo respiro dei globalizzatori spinto da numerose istituzioni internazionali controllate dall’establishment. Per garantirsi che i governi riescano ad appropriarsi del massimo della ricchezza possibile fornita dal sistema produttivo dell’economia, si ritiene sia necessaria una maggiore cooperazione fra tali istituzioni al fine di eliminare una competizione fra le tassazioni nelle diverse giurisdizioni. In pratica, se un governo per attirare attività e capitali stabilisce delle aliquote di tassazione più basse, il FMI sembra ritenere che gli altri si ritroveranno defraudati del loro diritto di confisca. 

Mentre da una parte il documento è quasi completamente sfuggito all’attenzione dei media ufficiali allineati,quegli analisti che lo hanno studiato in profondità ne sono rimasti sconvolti. Raul Meijer ha fatto notare in una sua analisi postata su Market Oracle che “Ora la cosa può sembrare assolutamente inverosimile, e la maggior parte della gente si aggrapperà ancora all’idea che non faranno mai una cosa del genere” Ma, prosegue Meijer, “come promesso dai rappresentanti della UE , la rapina di Cipro è servita da capofila per le future ruberie.” Ed aggiunge: “Il fatto che il FMI possa proporre la cosa, e così apertamente, suggerisce che se solo potessero immaginare il come, lo farebbero“.

Contemporaneamente, Bill Frezza del Competitive Enterprise scrive su Forbes evidenziando tre fondamentali implicazioni contenute nel documento. La prima implicazione è che gli economisti del FMI comprendono che, data la situazione attuale, non ce ne sarebbe abbastanza per finanziare i governi anche se venisse espropriato il 100% delle ricchezze dell’1% più ricco. E Frezza spiega: “Questo vuol dire che stando alla formulazione del FMI tutte le famiglie con un bilancio totale positivo (positive net wealth) – cioè tutti i pensionati con dei risparmi o tutti quelli che detengono dei titoli immobiliari – saranno derubati dei propri risparmi“.

La seconda importante implicazione, prosegue Frezza,” è che una tale negazione della proprietà privata non sarà comunque nemmeno sufficiente a saldare i debiti dei governi occidentali, né a finanziare i propri bilanci in modo da poter ripartire. Quello che farà, per dirla con le parole del FMI, sarà di ripristinare la sostenibilità del debito, cioè permetterà ai governi di continuare a chiedere prestiti fino a che non si abbatterà la crisi successiva “per la quale serviranno, ovviamente, misure ancora più forti”.

L’ultima implicazione, spiega Frezza, è che se la classe politica non riesce “a raccogliere il coraggio necessario a mettere in pratica questa colossale rapina”, le uniche alternative offerte dal FMI sono il ripudio del debito o l’iperinflazione. Ed aggiunge: “proposte di riforme strutturali di questi programmi tipo schema-Ponzi che ci stanno mandando in bancarotta, non se ne vedono”.

Frezza conclude dipingendo un quadro a tinte fosche di cosa il futuro ci riserverà se non verranno bloccate le future ruberie legalizzate: “La bancarotta degli Stati moderni ci sta portando proprio lì, al controllo del capitale ed alle limitazioni nell’uscita. Così i proverbiali quattro lupi ed un agnello potranno votare sul cosa ci sarà per cena. Speriamo che il rischio di finire nel menu spaventi tanto i cittadini da non farli votare coi piedi“.

In un’altra devastante analisi dell’ultimo documento del FMI, Ryan Bourne – capo delle analisi economiche al Centre for Policy Studies – lo attacca perché pieno di idee “di sinistra”. Scrive Bourne: “Il FMI sta giocando con il fuoco dando un appoggio intellettuale alla tassazione punitiva. Sotto alle sue politiche c’è l’assunto ideologico che la ricchezza sia una risorsa collettiva, che i governi siano dei benevoli ricercatori del bene comune la cui capacità di fornire servizi sia minata dall’erosione della tassazione… Queste politiche dovrebbero essere viste come il fumo negli occhi da chiunque abbia a cuore la libertà individuale, la crescita ed una responsabilità fiscale di lungo periodo”.

Ma per il capo del FMI, Christine Lagarde, quello che stanno chiedendo i futuri confiscatori della ricchezza mondiale è semplicemente parte delle richieste per una politica fiscale equa. L’ex capo delle finanze francesi è citato aver dichiarato durante una riunione dirigenziale tenutasi in questo mese: “Si tratta chiaramente di un qualcosa che interessa i ministri delle finanze, di un qualcosa che è necessario per il giusto equilibrio delle finanze pubbliche. Ci sono tante opportunità perse“.

Naturalmente, il documento del FMI sorvola sul fatto che la stragrande maggioranza delle politiche di cambiamento realizzate nelle economie avanzate negli ultimi anni sono (già) andate nella direzione dell’aumento della tassazione. Ignora anche il vero punto: alla radice della crisi finanziaria e dei problemi economici che affliggono il mondo c’è un sistema monetario iniquo e la folle crescita delle spese governative.

Ma la cosa si spiega. Per esempio, benché grazie ai contribuenti ricevano dei lauti stipendi e dei generosi vantaggi,
i burocrati del FMI non pagano quelle tasse esorbitanti che pretendono invece da tutti gli altri.

Intanto, tale controversa istituzione mondiale ha giocato un ruolo chiave nelle più recenti ruberie, segnatamente nella confisca dei risparmi a Cipro, uno degli esempi più clamorosi

Ma è forse ancora più significativo il fatto che il FMI sia palesemente predisposto per operare quale Banca Centrale responsabile di una valuta planetaria. Infatti già emette una valuta proto-globale nota con il nome di Special Drawing Rights (Diritti Speciali di Ritiro). Ma i burattinai hanno altri programmi, ancora più grandi, ampiamente documentati dalla rivista The New American. 
Se vogliamo preservare la libertà, la prosperità e la sovranità nazionale, queste tipologie evolute di rapine violente proposte dal FMI e da altre istituzioni planetarie devono essere contrastate a favore di riforme reali.

Alex Newman è corrispondente per il New americani ., che copre l’economia, la politica, e più può essere raggiunto a anewman@thenewamerican.com .

Fonte: qui

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